firma Carlo Alberto Madrignani

Tra le carte di Carlo A. Madrignani

Introduzione alla mostra in corso di svolgimento presso la Sala Storica della Biblioteca Universitaria di Pisa, dal 18 al 25 maggio 2009.

Tra le carte di Carlo Alberto MadrignaniDalla biblioteca di Carlo Alberto Madrignani, fornita di oltre 10.000 volumi, sono state tratte alcune opere, utili a delinearne, sia pure in modo approssimativo, la personalità. Compaiono, innanzi tutto, i suoi libri (monografie, raccolte di saggi, antologie, opere da lui promosse e apparse con sue prefazioni o postfazioni), affiancati da volumi del Settecento e dell’Ottocento, relativi agli scrittori e agli argomenti studiati.

Questi volumi, congiunti a quelli presenti nell’ultima sezione, aprono uno spiraglio sulla sua “bibliofilia”: che non è tanto il collezionismo di un bibliofilo vero e proprio, quanto piuttosto quella di un flâneur curioso e selettivo che, aggirandosi tra le bancarelle dei mercati, è attratto da libri e oggetti interessanti e culturalmente eccentrici, di cui finisce col riempire la sua casa. Spicca, in questo reparto, La sorte con una delle rare copie in cui De Roberto aggiunse qualche foglio per lettere e dediche ad personam. Fotografie e fotocopie di autografi inediti (in questo caso di Verga e Capuana), insieme con alcuni quaderni di appunti, la sua macchina da scrivere e qualche dattiloscritto con correzioni d’autore, permettono di avvicinarsi all’officina di uno studioso, solerte ricercatore in archivi e biblioteche. L’attività di docente universitario è invece accennata dal programma manoscritto per il corso tenuto in un’università di Parigi; e due delle quattro traduzioni francesi con sue prefazioni attestano i legami culturali con la Francia.

A testimoniare il suo interesse per così dire “secondario” per la poesia e le arti visive, insieme con un articolo su Antonioni, sono qui presenti la raccolta di versi La cantagranda di Ivan Della Mea, un libro di fotografie di Afo Sartori e cataloghi d’arte di Antonio Possenti e Milena Moriani, che recano tutti sue introduzioni o prefazioni; mentre la cura anche grafica profusa per le collane da lui dirette si deduce dalle copertine, che sottintendono un lavoro di ricerca e di scelta. Significativa, in tal senso, la strenna Il cuore tardo di Amalia Guglielminetti che offre un’immagine liberty tratta da una vecchia rivista.

Un articolo apparso sul «Ponte», che riprende, a distanza di anni, un tema sviluppato nel volume L’ultimo Cassola, è puramente indicativo dell’impegno ideologico-politico, spesso reso pubblico in giornali e riviste; una partecipazione alla vita sociale e civile condotta talvolta in toni ironici e anticonformisti, secondo un atteggiamento che non di rado si ritrova nelle sue lettere.

La collaborazione a riviste di spicco, e a riviste non solo letterarie, è rappresentata da «Belfagor», che lo ebbe segretario di redazione, da «Quaderni piacentini», «Il Ponte», «L’ombra d’Argo», avviata e diretta insieme con Romano Luperini, «L’immaginazione», su cui pubblicò un suo ritratto a matita tracciato da Fortini. Proprio Fortini introduce a una rete di rapporti intellettuali, qui appena suggerita da una lettera di Sebastiano Timpanaro a proposito del volumetto della Guglielminetti, e dalle dediche, oltre che di Fortini, di Sciascia, Bonaviri, Consolo, Tabucchi, Riccarelli, Bertolani e altri. L’atteggiamento divertito si riconferma invece in alcune sue dediche, raccolte da amici per i suoi settanta anni, nelle quali erompe il gusto per una scrittura estrosa, sbrigliata, folgorante.

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Carlo Alberto Madrignani

Sarzana, 17 gennaio 1936 – Pisa, 6 maggio 2008
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